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Immagine del redattoreFrancesco Cancian

Giornata Mondiale sulla Salute Mentale

La Giornata mondiale della salute mentale 2022

ci riguarda tutti


Il 10 ottobre è dedicato alle malattie psichiche.

“Una priorità globale” da affrontare insieme, contro lo stigma sociale e i servizi carenti


l 10 ottobre è dedicato alle malattie psichiche. “Una priorità globale” da affrontare insieme, contro lo stigma sociale e i servizi carenti.


  • Il 10 ottobre ricorre in tutto il mondo la Giornata mondiale della salute mentale 2022.

  • Per quest’anno il tema è “Rendere la salute mentale e il benessere di tutti una priorità globale”.

  • Un cambiamenti di rotta è urgente perché sempre più persone soffrono di disturbi psichici ma mancano educazione, prevenzione e accesso a cure e sostegno adeguati.

Vergogna e pregiudizio. Chi soffre di disturbi psichici conosce bene queste parole e ne subisce spesso gli effetti sulla propria pelle. Se andare dallo psicologo è sempre meno un tabù, parlarne fa ancora arrossire: in un’indagine nazionale di Bva Doxa per il Festival della Salute Mentale Ro.Mens, il 78 per cento degli intervistati si confiderebbe solo con la famiglia. Il resto non ne parla con nessuno per paura di essere giudicato. “Lo stigma – spiega Massimo Cozza, direttore del Dipartimento di Salute Mentale dell’ASL Roma 2 – è una delle più grandi barriere per l’accesso alle cure e al supporto necessari, conduce a isolamento sociale, discriminazioni, violazioni dei diritti in famiglia, come a scuola, nei luoghi di lavoro. Le persone con disturbi mentali sono spesso considerate pericolose”. È un problema che ci riguarda tutti: l’80 per cento della popolazione, infatti, afferma di essersi relazionata con persone con disturbi mentali, dall’ansia o la depressione a forme più gravi come la schizofrenia o i disturbi bipolari. La Giornata mondiale della salute mentale 2022, che ricorre il 10 ottobre, è un’occasione importante per impegnarci concretamente a cambiare le cose, insieme.

Che cos’è la Giornata mondiale della salute mentale

La Giornata Mondiale della salute mentale (World Mental Health Day) è un’iniziativa che si celebra il 10 ottobre di ogni anno. Istituita nel 1992 da Richard Hunter, all’epoca vice segretario della Federazione mondiale per la salute mentale, è riconosciuta dall’Organizzazione mondiale della sanità. Scopo della Giornata è promuovere, tramite campagne e attività a livello globale, la consapevolezza e la difesa della salute mentale contro lo stigma sociale che da sempre affligge queste patologie e ne ostacola l’accesso a servizi adeguati. È così anche in Italia, dove emarginazione e solitudine sono lo specchio di un sistema sanitario ancora carente, che si muove in una direzione privatistica. In Italia si stima che quattro milioni di persone soffrano di disturbi psichici ma sono solo tar 800 e 900 mila quelle assistite nei dipartimenti di salute mentale pubblici. Questo non vuol dire che le altre rimangano senza supporto: spesso chi ha sintomi più lievi si rivolge ai medici di base, per gli altri la soluzione è il privato. E poi c’è il tema della collettività: l’approccio attuale ha sancito il primato della terapia farmacologica spesso a scapito di interventi riabilitativi di respiro comunitario. È tempo di rimettere al centro la persona anziché ridurla ai sintomi della malattia.

“Rendere la salute mentale e il benessere di tutti una priorità globale” è il tema scelto per la Giornata mondiale della salute mentale 2022. Dentro questo slogan – purché non resti tale – c’è l’opportunità di migliorare davvero le cose, agendo come comunità di persone che condividono l’esistenza su questo Pianeta. “Nessun uomo è un’isola”, scriveva il poeta John Donne. Una dichiarazione profondamente umana che abbiamo vissuto sulla nostra pelle in questi ultimi due anni, scossi dagli effetti delle guerre, dell’emergenza climatica e dalla pandemia.

I numeri

Secondo l’Agenzia Ats di Milano, nel 2021, circa il 10 per cento della popolazione milanese avrebbe ricevuto una diagnosi di condizione psichiatrica e avuto accesso al consumo di farmaci o a prestazioni riconducibili al disagio psichico. Il 58 per cento sono donne. Da uno studio dell’University College of London, appena pubblicato su Journal of gerontology: social sciences, emerge che l’allontanamento dei nonni dai nipoti durante la pandemia ha avuto un impatto negativo sulla salute mentale dei primi. A novembre e dicembre 2020, il 34,3 per cento dei nonni che avevano smesso di prendersi cura dei nipoti riportava livelli più elevati di sintomi depressivi, come tristezza o sonno irrequieto, rispetto al 26 per cento di coloro che avevano continuato a vederli. Un dato che completa e conferma le stime dell’Oms, secondo le quali il primo anno di emergenza Covid-19 ha innescato un aumento del 25 per cento nella comparsa di ansia e depressione in tutto il mondo. Tra i fattori di rischio, l’analisi include il sesso e l’età, con una maggiore incidenza tra le donne, i soggetti con patologie psichiche preesistenti e i giovani, colpiti in special modo da disturbi alimentari e dall’ecoansia.

Gli effetti della crisi climatica sulla salute mentale

L’emergenza climatica incide anche sullo stato di salute psichica degli adulti, come dimostrano numerose ricerche scientifiche. Una delle più approfondite e recenti è stata condotta su 13mila londinesi ed evidenzia come l’esposizione all’inquinamento atmosferico possa aggravare i disturbi psicotici e dell’umore. Se poi si aggiunge il bombardamento mediatico di notizie di catastrofi naturali, la sfera emotiva esplode. Ansia, rabbia e senso di impotenza assumono le forme di neologismi come solastalgia, un incolmabile senso di perdita dinnanzi al declino del mondo così come lo conosciamo. Oppure terrafurie, descritta come una rabbia innescata dall’intolleranza nei confronti di scelte politiche mondiali, che spesso si esprime con l’attivismo. Chiamare per nome le emozioni ambientali e parlarne con uno specialista aiuta ad affrontarle in modo consapevole. Scoprendo, ad esempio, come la sumbiophilia (“l’amore di vivere insieme”) e l’endemofilia (l’affetto per un ambiente a cui si è emotivamente connessi), possano incentivare un impegno concreto per migliorare la situazione del Pianeta. Non c’è salute senza salute mentale






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