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Immagine del redattoreFrancesco Cancian

No IVA al Terzo Settore

L'incontro organizzato da Anteas Treviso

Sabato 30 novembre, presso la sala della Cooperativa Solidarietà in via Fossagera, Anteas Treviso ha organizzato un'importante iniziativa sul tema "No IVA al Terzo Settore".


Durante l’evento, il presidente Alberto Franceschini ha presentato una panoramica del Terzo Settore nella provincia di Treviso, che conta 1.300 associazioni, suddivise in 531 di volontariato e 800 di promozione sociale.


La proposta del Governo e i timori per il futuro


Il Governo prevede di introdurre l’IVA per il Terzo Settore a partire dal 2025. Franceschini ha però sottolineato che sarebbe più ragionevole attendere una direttiva della Comunità Europea, che potrebbe posticipare questa scadenza al 2026. Tale rinvio darebbe più tempo alle associazioni per prepararsi a un cambiamento fiscale di questa portata.


Un cambiamento che richiede preparazione


L'introduzione dell'IVA richiederebbe a molte associazioni di:

- Aprire una partita IVA

- Dotarsi di registratori di cassa

- Adottare sistemi di fatturazione elettronica


Questi cambiamenti avrebbero un impatto significativo su molte attività associative, dalla gestione di bar nei centri ricreativi alla realizzazione di corsi formativi (informatica, cucito, lingue, ecc.). Anche i contributi ricevuti per servizi come trasporti sociali o attività comunitarie potrebbero essere messi in difficoltà.


La necessità di un dibattito pubblico


Durante l’incontro è emersa l'urgenza di attivare un confronto all'interno del Terzo Settore. Le associazioni devono far sentire la propria voce per tutelare il loro ruolo fondamentale nella comunità.


La raccolta firme


A conclusione dell’incontro, Anteas Treviso ha lanciato una raccolta firme per chiedere al governo di riconsiderare l’introduzione dell’IVA per il Terzo Settore.



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