Alla sanità malata serve la cura del pubblico
La più grande marchetta fatta in sanità
Insomma, diciamo la verità: le controriforme degli anni 90, non furono fatte solo per ragioni di sostenibilità, come si disse, ma con la scusa della sostenibilità il centro sinistra al mercato fece in realtà una gran bella marchetta.
Quella marchetta, considerando tutto quello che ne è derivato, si è rivelata in realtà il più grande “spreco” della sanità pubblica e oggi proprio come “spreco” alla politica presenta il conto.
Il SSN è malato
Vi sono altre tesi che meritano attenzione e che sono testualmente le seguenti:
“Il SSN oggi è malato”
“Il SSN per troppi anni è stato sottoposto a interventi contrari al rispetto dei principi costituzionali e dei diritti umani fondamentali, assecondando l’idea che il mercato avrebbe comunque potuto sostituire buona parte della sanità pubblica, quella più in grado di generare profitti”.
Ne deriva, applicando la regola transitiva, una prima conclusione politica parziale:
La malattia principale del SSN è il mercato
Questo mercato è la più grande marchetta fatta dalla politica alla speculazione, cioè il più grande spreco.
Se è così allora sarebbe meglio dire che: la malattia principale del SSN è la
marchetta con la quale la politica ha svenduto negli anni 90 la riforma 833 in
cambio di consenso politico.
Unica via per salvare il SSN e tornare all’Art.32 della costituzione dove La
salute viene definita dal Costituente come diritto fondamentale, aggettivo,
questo, utilizzato solo ed esclusivamente relativamente alla salute.
Basti pensare ad altri articoli della nostra Carta Costituzionale: all’articolo 2 che
parla dei diritti inviolabili dell’uomo, agli articoli 13, 14 e 15 o anche l’articolo 24 nei quali viene, invece, utilizzato l’aggettivo “inviolabile”.
E che sia un diritto fondamentale lo ricaviamo dal fatto che la Repubblica
garantisce le cure mediche anche a coloro che non hanno la possibilità di pagarsi le cure sufficienti, per cui là dove ci dovesse essere una violazione della salute, è possibile ottenere anche il risarcimento del danno a prescindere dalla possibilità che l’individuo sia produttore di reddito.
Che la salute venga definita come un diritto fondamentale dell’individuo lo
abbiamo accennato e riguarda il primo periodo dell’articolo 32, ma non è
l’unica qualificazione perché il Costituente si è premurato di definirlo anche in
altro modo, cioè quale interesse della collettività.
Quindi, la salute è sia un diritto fondamentale dell’individuo,
quanto interesse della collettività.
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